Gualtiero Fabbri pioniere sommerso del cinema, tra pellicola e digitale

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a cura di Rino Caputo e Mirella Zecchini Busetto

Quando Walter Benjamin, nel suo profetico contributo poi racchiuso nell’aureo libretto dell’Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, del 1936, indica in Si gira! di Luigi Pirandello il documento più perspicuo e convincente della trasformazione della fruizione dell’arte nella società industrializzata e massificata del primissimo Novecento, non immaginava, certo, che la sua acquisizione teorica potesse essere suffragata da prove empiriche, coeve all’osservazione pirandelliana e a loro modo autonomamente complanari. Al Cinematografo di Gualtiero Fabbri s’impone, appunto, come la prova effettiva del processo avviato da pochi ‘pionieri sommersi’ e, poi, invece, sempre più esplicitamente sviluppatosi in modo seriale e industriale, con un crescendo tecnologico che raggiunge, oggi, le arditezze digitali dell’altissima definizione e della visione tridimensionale.

Anno di Pubblicazione: 2015
Formato: 160 × 240
Prezzo: 15,00
Pagine: 62
ISBN9788897591351
       
           
           

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